Il tutto inizia intorno agl’anni ’60 con le prime perforazioni in Adriatico, in Italia non esistono
piattaforme per le perforazioni di pozzi metaniferi e quindi si ricorre al noleggio da armatori esteri, ma visto gli alti costi si decide di costruire su licenza Americana anche in Italia le
prime piattaforme mobili, è così agli inizi degl’anni ’60 vengono costruite la “Perro Negro” e la gemella “Paguro”.
Verso la metà del 1965 la piattaforma Paguro viene posizionata a 11 miglia dalla costa di fronte alla foce dei Fiumi Uniti in provincia di Ravenna per la perforazione del pozzo C7 (Porto Corsini
7).
Il 28 settembre 1965 la trivella, raggiunta la profondità di 2900 metri, , perforò un secondo giacimento di gas appena sotto e non previsto con una pressione altissima,provocando un’improvvisa
eruzione di fluido.
Vennero attivate tutte le valvole di sicurezza che riuscirono a controllare la forte pressione (circa 600 atm.), ma poco dopo le pareti del pozzo cedettero e l’eruzione di gas non fu più
controllabile, avvolto dalle fiamme causate dal gas che fuoriusciva dal cratere (alte oltre 30 metri), la mattina del 29 settembre la piattaforma si inabissò.
Dopo circa tre mesi attraverso un pozzo deviato si riuscì a cementare il PC7 e quindi bloccare la fuori uscita del gas.
Nel 1995 viene istituita la “Zona di Tutela Biologica”, l’anno successivo è costituita l’Associazione Paguroper la sua gestione e vengono autorizzate le immersioni.